Fenix Pharma una società cooperativa farmaceutica che coniuga spirito cooperativo a cultura d’impresa

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Fenix Pharma una società cooperativa farmaceutica che coniuga spirito cooperativo a cultura d’impresa

Socio di CCFS dal 2015, ha iniziato l’operatività in qualità di depositante dal 2022. La recente acquisizione di Fenix della WAVE srl ha richiesto il perfezionamento di un finanziamento concesso da un istituto bancario e contestualmente è intervenuto anche CCFS con una propria linea di affidamento garantita dagli stessi depositi di Fenix Pharma presso CCFS. Per Fenix, CCFS ha progettato un finanziamento che garantisce la massima elasticità di cassa, la possibilità di rimborsi anticipati e CDF (commissioni di disponibilità fondi) pari a zero, con un tasso veramente contenuto e un piccolo spread tra il tasso attivo sul deposito a garanzia e il tasso passivo del finanziamento.

 

Esito di successo di un workers buyout – WBO- avvenuto al termine di una difficile situazione aziendale, Fenix pharma è oggi uno dei pochi, se non l’unico, caso di azienda farmaceutica costruita su un modello cooperativo. La chiusura degli stabilimenti europei di una importante multinazionale globale, a seguito della scadenza di un brevetto, ha infatti creato una situazione di emergenza occupazionale per i 130 dipendenti italiani, un quinto del totale europeo. La crisi ha spinto un gruppo di manager a cercare nuove soluzioni che permettessero di salvare l’occupazione e preservare un capitale umano fatto di competenza altamente specializzata che sarebbe andata dispersa, per il territorio e per il sistema paese. Il risultato di questa intuizione è un’azienda che coniuga il concetto di impresa classico, vocato al profitto, con quello cooperativo, che guarda all’intergenerazionalità, al benessere di persone e territori, alla ricaduta sociale in senso lato. Da 11 anni, Fenix Pharma rappresenta quindi un’esperienza di successo del mondo cooperativo in un terreno, quello farmaceutico, abitualmente popolato da altri modelli di business, dimostrando come la cooperazione sia una formula d’impresa adatta anche a mercati fortemente sfidanti e altamente competitivi come il pharma. Ne hanno parlato due dei fondatori e attuali manager di Fenix, Daniela Angher, Presidente e recentemente anche coordinatore di Legacoop Produzione e Servizi Lazio e Salvatore Manfredi, Amministratore Delegato.

“Nel 2011” esordisce Angher “un piccolo gruppo di manager ha portato avanti l’idea di ripartire dalla propria esperienza portandola in una realtà più contenuta rispetto alla multinazionale, ma resa solida dalla significativa professionalità in campo. La proposta della formula cooperativa incarnava due livelli fondamentali della nostra idea di impresa. Da una parte il pensiero di un team di persone con un atteggiamento basato sulla condivisione di idee e progetti; dall’altra la necessità di trovare organizzazione e supporto finanziario per lanciare la start up, considerati i costi operativi che il farmaceutico impone per l’acquisizione di un brevetto e la commercializzazione di un prodotto.”

Il caso Fenix Pharma dimostra quindi come il modello cooperativo possa rappresentare un buon punto di raccordo tra le esigenze proprie del fare impresa, cioè generare profitti che ne permettano la crescita e un’idea imprenditoriale che guardi oltre i bilanci.

“Sgombriamo il campo da ogni dubbio” prosegue l’AD Salvatore Manfredi “il nostro primo obiettivo era costruire un business funzionante; quello a cui guardavamo era quindi la migliore soluzione per creare una start-up che avesse un business plan funzionante e fosse in grado di finanziarsi. La cooperazione ci ha dato le risposte che ci servivano visto che il nostro workers buyout è atipico: non abbiamo acquisito un portafoglio clienti, delle fabbriche o un listino ma il capitale umano, le persone, che sono comunque il patrimonio più importante per qualunque azienda. Insomma, siamo stati a tutti gli effetti uno start-up workers buyout“

 

 

 

Finanza cooperativa a sostegno dell’autoimprenditorialità

Il sistema cooperativo ha mostrato la sua efficacia non solo per il modello d’impresa ma anche per i molti strumenti finanziari che può mettere a disposizione.

“Avere bisogno di fondi” prosegue Angher “era un aspetto importante che ci ha permesso di riunire intorno a noi un gruppo di persone che con la partecipazione economica ha fatto un importante salto culturale. Va detto che Legacoop ha dato un fondamentale supporto nel rapporto con le banche, sostenendoci nella transizione dall’essere dipendenti, anche se manager, a imprenditori, il che implica un’assunzione di responsabilità completamente diversa. Se non avessimo nel nostro DNA l’idea di cooperazione come base della strategia di sviluppo, non avremmo potuto dialogare con il mondo Legacoop che ci ha fornito un supporto essenziale, permettendoci di rilevare la professionalità, le capacità che erano sul mercato, necessarie ad affrontare i costi del farmaceutico. Essenziale inoltre, la presenza di soci finanziatori come CFI e Coopfond che ci hanno dato una mano importante permettendoci di attrarre molti lavoratori, sempre più consolidati con formule come il contratto nazionale dei chimici che applichiamo oggi, in qualità di cooperativa a mutualità prevalente. Maggiore professionalità e solidità finanziaria ci hanno quindi permesso di partire dai campi che conoscevamo, osteoporosi, osteoarticolare e dalle reti di medici che conoscevamo, per poi aprire a nuovi mercati e specialità come la gastroenterologia, l’otorinolaringoiatria e a prodotti come il nutraceutico e i devices, che ci permettono di presentarci con un listino piuttosto ampio”.

 

Impresa e cooperazione: questione di cultura

La riflessione si sposta al modo in cui la cooperazione rappresenta se stessa, mantenendo un distacco da quella che viene ritenuta impresa in senso tradizionale, anziché trovare punti di raccordo, che nell’esperienza di Fenix Pharma sono stati elementi di forza.

“Il mondo cooperativo dovrebbe aprirsi a mercati e contesti diversi” continua Manfredi “abbandonando l’immagine stereotipata, focalizzata solo su certi settori, per aprirsi a contesti che, come noi dimostriamo, posso avvantaggiarsi delle opportunità che il sistema propone in termini di sostegno finanziario, networking, reti di relazioni. Ragionando all’opposto si può quindi affermare che nel business tradizionale manca spesso lo spirito cooperativo, inteso come contenuto etico del fare impresa. Una cosa che andrebbe rivista. Pensando al nostro start-up, è proprio lo spirito cooperativo, supportato dall’idea di fare rete che ci ha portati a organizzare- pensate -ben 5 riunioni nazionali nei primi tempi per creare senso di appartenenza, costruire reti di relazioni con il mondo cooperativo e presentare agli ex dipendenti di una multinazionale quale fosse il contesto imprenditoriale in cui erano entrati. Volevamo infatti dare evidenza dei vantaggi di fare cooperativa per chiarire quale fosse lo spirito giusto per un ingresso in Fenix Pharma, dove un dipendente trova un vero percorso di autodeterminazione della vita lavorativa, in cui esprimere la propria visione e dare un contributo nelle opportune sedi istituzionali come le assemblee deputate alla gestione della governance aziendale.”

 

La ricerca di personale qualificato che in Fenix Pharma è costante, non può prescindere dalla condivisione di alcuni valori di base che, nelle diversità, costruiscano una piattaforma condivisa di valori e obiettivi.

“Il nostro modo di essere rappresenta una differenziazione dell’equity rispetto alle piccole imprese farmaceutiche” afferma ancora Manfredi “il che è un elemento di marketing differenziale rispetto alle altre aziende. Il nostro modello organizzativo punta a rimanere all’interno delle regole, rispettandole al massimo e applicando un impianto etico: un nostro carattere distintivo che vogliamo continuare a veicolare all’esterno. In una piccola impresa come Fenix, inoltre, il grado di responsabilità individuale è ben più elevato rispetto a quello di una multinazionale, e richiede un cambio di cultura aziendale a cui il manager è chiamato fin dal primo giorno. L’adesione a un modello cooperativo è quindi un elemento molto importante del percorso di accompagnamento dei nuovi assunti”.

 

Una crescita per acquisizione di imprese e nuove risorse umane

La crescita di Fenix è basata anche sul consolidamento del capitale umano, che parte da un quadro di tutele crescenti per i propri lavoratori, con l’obiettivo di un miglioramento costante delle condizioni di lavoro e di vita dei dipendenti per proseguire con una serie di opportunità di welfare aziendale a sostegno del benessere delle persone.

“Tutto per noi ruota attorno al dare condizioni sempre migliori ai nostri collaboratori” continua Manfredi “adottando il contratto nazionale dei chimici, uno dei migliori, mantenendo la stabilità aziendale e passando da sottocapitalizzazione a patrimonializzazione che è il 42% del fatturato. Siamo quindi sempre più stabili e capaci di garantire il futuro e l’intergenerazionalità, un tema caro ai cooperatori che, tradotto nel linguaggio del business significa avere un’azienda solida, che cresce costantemente, genera utili, redistribuisce ai propri dipendenti e ne consolida la presenza e il percorso in azienda. La stessa acquisizione di Wave Pharma risponde a questa logica, offrendo al management e al mondo degli informatori l’immagine di un’azienda in evoluzione, che punta a sviluppare il proprio business con un approccio solido, che dia futuro alle persone che ci lavorano. “

 

Il patrimonio di ogni azienda è rappresentato prima di tutto dal proprio personale, che Fenix fa crescere con percorsi di formazione, il citato welfare e la costante ricerca di nuove leve che si assumano sempre maggiori responsabilità, proseguendo quanto costruito dal nucleo originale e portando innovazione in un’azienda che punta a crescere nel tempo, guardando al medio e lungo termine e non solo al breve come è ormai prassi diffusa.

 

“Nel tempo stiamo avendo ingressi di giovani leve che iniziano un percorso con noi” chiosa Angher “grazie anche a nuove possibilità finanziarie e all’ottica intergenerazionale che ci siamo dati. Il mondo cooperativo deve focalizzarsi di più su questo punto, perché tra i giovani non viene visto come alternativo al business tradizionale, mancando perfino dai testi universitari. Intergenerazionalità per noi significa quindi anche questo, costruire un’immagine della cooperazione che sia attraente anche per le giovani generazioni, partendo dal presupposto che la cooperativa è un’azienda a tutti gli effetti, con logiche aziendali che hanno un di più: il sistema di valori e un modello che ha insiti contenuti etici diversi sia nello stile di gestione del personale e che nella riflessione sul valore da generare per il territorio. Vogliamo garantire alle generazioni future un’azienda solida, sostenibile, in un mondo, quello della cooperazione, che ha bisogno di casi di impresa di successo. Serve visibilità, comunicazione, valorizzazione delle attività che la cooperazione svolge tra business, generazione di valore e lavoro, avvicinando sempre di più i diversi modi di fare impresa”.

E in chiusura una riflessione sulla recente acquisizione su cui Manfredi conclude “La logica di fondo è stabilizzare l’azienda, affermando un modello di investimento che consolidi il business su un mercato più ampio, proteggendola quindi dai rischi connessi a business specifici. Cercavamo da tempo un’operazione che ci consolidasse pur mantenendo identità e culture aziendali separate, favorendo il reciproco arricchimento. Abbiamo acquisito quindi una srl, non accorpata in Fenix, con piena autonomia sia nella gestione del personale che nel business, con l’obiettivo di aprirsi a nuove opportunità, consolidando Fenix per garantire un percorso sempre più lungo e di successo”.